Ricordo ancora un pomeriggio di 4 anni fa. La partita di cartello di quella giornata nel campionato cadetto era Messina Catania, noi ci giocavamo l'aggancio, loro l'inizio di una potenziale volata verso la promozione.
Avevo invitato per l'occasione, l'amico Piero Paci, di Augusta ma tifoso giallorosso, organizzando nella mia vecchia mansarda di Milano, il nostro personale derby siciliano. Tra le rivincite sportive c'era da riscattare anche quella finale di play off, vinta dai peloritani due anni prima che costrinse noi ad un altro anno di purgatorio in C1.
La partita fu senza storia, quasi umiliante il meritatissimo 3 a 0 finale per i padroni di casa. Finivono così quel giorno, i sogni di promozione in serie A per il Catania (solo rinviati di un anno) ed iniziava invece la favola del Messina che, classificandosi con il Palermo al quarto posto, avrebbe conquistato dopo più di quarantanni, la serie A.
La favola Messina sembrava essere senza fine, primo anno di A e settimo posto. Il Messina giocava bene, con una valida rosa di calciatori, costruita anche grazie all'amicizia tra il presidente Pietro Franza e l'allora deus ex machina del calcio italiano, Luciano Moggi.
Ma i destini di Franza e della F.C. Peloro Messina alla fine si sono legati anche nel male, a quelli della Juve del trio Moggi/Giraudo/Bettega.
Infatti la favola è, per la seconda volta nella storia calcistica della città peloritana, finita in un fallimento.
Il Messina ha rinunciato "Nessuna iscrizione"
Il comunicato della famiglia Franza dopo la bocciatura della Covisoc. Deluso il sindaco Buzzanca: "Speriamo di ripartire con il Lodo Petrucci". I tifosi: "Non ci aspettavamo una fine così, ma ripartiremo con lo stesso entusiasmo di sempre"
Non è bastato l'intervento dell'ex presidente della regione Siciliana, Totò Cuffaro che 3 anni fa si stracciò le vesti, denunciando la violazione dello statuto (autonomo) della regione, perché la Covisoc non riteneva sufficienti le garanzie presentate dalla società per adempiere al pagamento dei debiti fiscali nei confronti della erario siciliano. In quell'occasione il ricorso del Messina ebbe successo all'ultimo grado di giudizio e la squadra potè iscriversi nella massima serie.
Le scelte scellerate operate dalla proprietà, hanno solo posticipato il disastro ed a pagare oggi saranno, come sempre, gli sportivi ed i cittadini messinesi che avevano creduto che quel sogno potesse aiutare un'intera città a riscattarsi.
Cosa rimane oggi è un buco finanziario superiore ai 30 milioni di euro che graverà sulle già traballanti casse della regione Sicilia e sui vari creditori della società ed un inutile impianto di 40 mila posti (uno ogni 5 abitanti !) che per molto tempo sarà riempito solo in occasione di qualche concerto cittadino.
Nel mio piccolo, posso solo augurare in bocca al lupo ai tifosi messinesi. Spero di cuore, di poter vedere ancora una volta giocare in serie A le 3 principali squadre siciliane.
1 commento:
Messina, ultima chiamata
Sul filo di lana spunta una cordata milanese interessata al club peloritano. Il sindaco Buzzanca chiede una proroga per aderire al Lodo Petrucci, ma la Figc blocca sul nascere la richiesta: "Il termine è perentorio"
MESSINA - Ultima chiamata per il Messina che dopo la mancata iscrizione alla Serie B rischia di perdere il "salvagente" della C2 ed annegare nei tornei dilettantistici.
La strada del Lodo Petrucci, che consente la ripartenza dalla Seconda divisione (l’ormai ex Serie C2), si sta facendo in salita ed uno dietro l’altro sono scappati tutti i gruppi o i soggetti interessati al Messina calcio. Persino l’ex patron della Peloro, Emanuele Aliotta, si è dovuto arrendere, constatando la rinuncia di una cordata d’imprenditori del Settentrione che inizialmente aveva mostrato interesse al progetto.
I tempi stringono, mancano poche ore alla presentazione della domanda al Lodo Petrucci ed in extremis sembra spuntato un gruppo milanese che alla fine, si spera, potrebbe spuntarla in volata. Il condizionale è d’obbligo, visto che il soggetto interessato (rappresentato dall’avv. Carmelo Santoro) avrebbe chiesto alcuni giorni per pianificare la trattativa e studiare la realtà peloritana.
Richiesta legittima, ma la palla passa in mano al sindaco, Giuseppe Buzzanca, costretto ad attivarsi per chiedere una proroga alla Federazione italiana gioco calcio e far slittare di almeno 48 ore i termini per la presentazione della domanda d’iscrizione al campionato di Seconda divisione.
Immediatamente allertato, il primo cittadino messinese si è rivolto ad Abete, ma dalla Figc è arrivata un'altra mazzata: "Il termine delle 19 è perentorio". A questo punto si assottigliano le speranze di "salvare" la Serie C2 con il Messina che dal Paradiso della Serie A potrebbe ritrovarsi nell'inferno dei dilettanti. Una cosa è certa, la tragicomica estate messinese sta per concludersi.
Altro che nubi, si è scatenato il diluvio sul San Filippo :(
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