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giovedì 10 luglio 2008

IGNORANZA = CONTROLLO

Ricevo e pubblico una lettera inviata da Claudio Chillemi a Beppe Grillo



Carissimo Beppe,

ho visto la grande attenzione che ultimamente tu, Marco Travaglio ed altri avete messo sulla questione Giustizia. Credo sia un'iniziativa importante, se non fondamentale per i cittadini italiani. Quello che però mi sembra strano è che né tu, né altri, avete posto la vostra attenzione su un omicidio di massa che si sta perpetrando nel nostro paese. Uno dei diritti fondamentali del cittadino, sancito dalla costituzione, sta per essere ucciso, e non in modo "umano", ma tra atroci sofferenze e tra mille agonie. Sta per morire la SCUOLA PUBBLICA ISTITUZIONALE E GRATUITA. E, come ogni cosa che riguarda la scuola, viene organizzata d'estate, sotto l'ombrellone, mentre alunni, famiglie e docenti, stanno pensando a ben altro. Sarà uccisa la scuola elementare, che per decenni è stata modello per tutti gli stati del mondo, con il suo insegnamento modulare; verrà uccisa la scuola media e la scuola superiore, confezionando classi di 30/33/35 alunni, dove spiccheranno diversi ragazzi che prima erano considerati degni di avere un insegnante di sostegno, ed ora non più (non sono più certificabile e meritevoli di sostegno la DISGRAFIA, LA DISLESSIA, IL COMPORTAMENTO CARATTERIALE, ecc..); verrà uccisa l'integrazione dei portatore di H, con la scomparsa di miglia di posti di sostegno; verrà uccisa la consapevolezza e la cultura di un popolo.

Beppe, tu Marco e gli altri fate un buon lavoro, un ottimo lavoro, ma perchè cercare di convincere la gente a migliorare l'Italia DA ADULTI, quando, investendo nella cultura, si possono creare intere generazioni di cittadini CONSAPEVOLI, che potranno costruire un'ITALIA MERITEVOLE in Europa e nel mondo? Non capite che il gioco al massacro della scuola pubblica significa, per chi ci governa, creare una generazione di ignoranti e analfabeti facilmente pilotabile e etero dirigibile?
Mi direte, ma gli insegnanti italiani sono all'altezza del compito? Io rispondo che gli insegnanti italiani sono quello che la scuola italiana ha prodotto negli ultimi 20 anni, sono il frutto di una serie sciagurata di riforme bipartisan sempre volte al risparmio della lira o dell'euro, mai consapevoli di una dato semplice e, forse, semplicistico: Tremonti vuole risparmiare 8 miliardi di euro sulla scuola in 4 anni, l'evasione fiscale in Italia è di 200 miliardi di euro l'anno. Non sarebbe più facile investire un bel po' di soldi nella scuola per una FORMA DI EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE (e quindi PAGARE LE TASSE), per creare una generazione di cittadini che le tasse le paga? In questo modo non si risparmierebbe di più di 8 miliardi in 4 anni? Non si avrebbero cittadini che pagando le tasse renderebbero il nostro paese migliore?
Si arriva quindi al paradosso che gli insegnanti sono culturalmente mediocri e professionalmente demotivati per le stesse ragioni per cui si dovrebbero sbracciare le maniche e migliorare la scuola. E' come dire ad un operario:
"Devi produrre di più",
"Bene",
"Ma lo devi fare lavorando su un piede solo e con una mano sola",
"Perchè?",
"Perchè se lo facessi con tutte e due le mani e tutte i due i piedi produrresti troppo",
"Ma non mi hai detto tu di produrre di più?".
La scuola non produce, non è produttiva! Mai una falsità è stata più grande e mistificata di questa. La scuola produce essere umani consapevoli.
Quelli che non votano chi fa leggi ad personam...
Quelli che non accettano lavori dove possono morire...
Quelli che fanno una pernacchia a chi da loro una busta della spesa per un voto...
Quelli che non pagano il pizzo...
Quelli che non praticano l'omertà...
Quelli che fanno la raccolta differenziata dei rifiuti...
Quelli che ricercano studiano e rimangono, comunque, in Italia...
Quelli che cambiano canale quando vedono Emilio Fede...
Quelli che sanno usare internet...
Dagli operai ai grande cardiochirurghi ai nostri stessi governati, tutti costoro non sono passati forse dalla scuola? la scuola è l'unica azienda veramente PRODUTTIVA del nostro paese, e per questo, forse, la stiamo smantellando, in quello strano gioco masochistico che fa dell'italiano quello che è ...

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