Pagine

martedì 29 luglio 2008

Macca Liotru o Giufà?


Non voglio villantare crediti ... lo dico subito, non sono un "macca liotru" ! Come potrei esserlo con un padre nato ad Agira (EN) ed una madre nata a Como, mezza toscana e mezza nicolosita ... da far invidia ai figli di Bossi ...

Infatti, con «macca liotru», cioè «marca elefante» (il simbolo di Catania dal 1239), vengono chiamati i catanesi provenienti dalla città, in opposizione a chi proviene dalla provincia.

Il Liotru (chiamato anche, più raramente, Diotru) deve il suo appellativo alla storpiatura del nome Eliodoro. Questi era un nobile catanese che aveva tentato senza successo di diventare vescovo della diocesi. Caduto in disgrazia, divenne apostata e fu considerato «discepolo degli Ebrei, negromante e fabbro di idoli». Si oppose al vescovo Leone II il Taumaturgo, che lo condannò ad essere bruciato vivo nelle Terme Achilliane. Questo personaggio è legato all'elefante perché una leggenda narrava che fu lui il suo scultore. Sempre secondo la leggenda, il vescovo Leone avrebbe fatto portare la statua fuori dalle mura per farla dimenticare, ma il popolo le avrebbe ugualmente tributato degli onori divini (fonte wikipedia).

Come dicevo sopra, non posso certo definirmi "macca liotru" nonostante sia nato e mi sia sposato, nel borgo catanese di Ognina. Comunque non possono definirsi tali, neanche gli ultimi due primi cittadini del comune etneo, Umberto Scapagnini e Raffaele Stancanelli.

Scapagnini sarà ricordato più che per le sue qualità di sindaco (ha lasciato Catania dopo due leglislature, alle soglie della bancarotta, con un disavanzo di quasi 800 milioni di euro a quanto rivelato dal commissario Vincenzo Emanuele che ha sostituito il primo cittadino "catanese"), per essere stato il medico personale del "dux di Arcore" che deve al professore partenopeo, la sua presunta immortalità.

Raffaele Stancanelli ha da poco iniziato la sua avventura come sindaco della città etnea, conquistando, nonostante i disastri della giunta precedente, la fiducia dei catanesi che hanno confermato la scelta di essere governati da un esponente della "casa delle libertà".

Non mi preoccupa che Stancanelli non sia, essendo nato a Regalbuto (EN), un "macca liotru". Spero solo non si riveli un redivivo "Giufà", personaggio della tradizione orale siciliana, non famoso certo per la sua scaltrezza ed intelligenza. Giufà è infatti il soprannome che qualcuno con cattiveria, ha affibiato all'ex parlamentare regionale di AN.

Al sindaco Stancanelli ed alla sua giunta appena nominata, va il mio più sincero augurio di buon lavoro, lavoro che giudicheremo, come sempre, basandoci sui risultati.

lunedì 28 luglio 2008

Back to the future

Sarà per la Milano mezza deserta di questi giorni, sarà perché le attese vacanze tardono ad arrivare, sarà per la mia statura simile a quella di Michael J. Fox, ma la mia sensazione, guidando verso casa e facendo zapping alla radio qualche pomeriggio fa, è stata quella di trovarmi nel passato o di essere tornato dal futuro ...

Radio radicale, mozione del compagno x, citazione del compagno y o dello scrittore russo z. Non c'ho capito molto lo ammetto, doveva trattarsi di un congresso di partito ... no no adesso ne sono certo ... era un congresso di partito "Rifondazione Comunista" ed i discorsi non erano registrati erano in diretta ... mamma mia allora sono tornato dal futuro, mi sono chiesto.

Ho provato ad approfondire leggendo un pò di giornali, ma ancora non riuscivo a capire di cosa si stesse discutendo al congresso di Rifondazione Comunista. Ancora rimbombavano nella mia testa le parole di Niki Vendola «compagni della mozione 2 ci vediamo nell'area politico-culturale 'Rifondazione per la sinistra'» o di Paolo Ferrero «noi vogliamo ripartire dai problemi reali della società e magari con meno apparizioni in tv» nel frattemo Luxuria si imbarcava su un aereo per partecipare all'isola dei famosi 6 !!

Tutto vero, tutto reale, i media lo confermavano. Non ero io tornato dal futuro ma questi signori che vivevono in un universo parallelo.

Infatti cosa c'entrassero quei discorsi con i problemi dei cittadini non mi è ancora chiaro. Neanche una menzione in merito all'esperienza di governo appena conclusa o in corso (ma Ferrero non era uno dei ministri del governo Prodi? Vendola come sta governando la Puglia?), solo beghe di potere, lontane anni luce dalle questioni che assillano gli italiani.

Nessuno si stupisca che questo partito sia sparito dall'arco parlamentare.

venerdì 25 luglio 2008

Il "massimo" per la democrazia ...

Ammetto che ormai non mi sorprende più nulla di quello che dice il nostro illuminato premier.

Secondo Silvio Berluconi il minimo per una democrazia è garantire l'immunità al proprio presidente del consiglio. Questo tipo di norma non esiste in nessun paese democratico, immagino quindi come siano messi male i nostri partner europei o gli alleati storici americani.

Mi sono ovviamente chiesto, ma se il lodo Alfano, che il cavaliere ha garantito non utilizzerà per le sue note vicende personali, è il minimo per una democrazia moderna, quale sarà mai il massimo?

Pensando alle recenti querelle scandalistiche che hanno coinvolto il nostro premier sono arrivato ad una conclusione, il massimo per la nostra democrazia sarà, per dirla alla francese, il ripristino del Droit du seigneur, più noto dalle nostre parti come Ius prime noctis ...


Vasilij Dmitrievič Polenov Le droit du Seigneur (1874)

giovedì 24 luglio 2008

Tea in the Sahara ...

Niente a vedere con il celebre successo dei Police. Si tratta invece di un progetto ambizioso che potrebbe permettere all'Europa di essere autonoma dalle fonti di energia non rinnovabili come petrolio ed uranio, in tempi assolutamente ragionevoli - circa 30-40 anni.

A fornire questa incoraggiante prospettiva, un progetto presentato da Arnulf Jaeger-Walden, della Commissione Europea, durante l'Euroscience Open Forum di Barcellona.

Una centrale solare realizzata nel deserto del Sahara, su una superfice di poco inferiore a quella del Galles, sarebbe in grado di catturare circa lo 0,3% dell'energia solare che ogni anno viene irradiata in quell'area. La trasmissione dal Nord Africa dovrebbe avvenire grazie a linee di trasmissione High voltage direct current (HVDC) che per tratte a lunga distanza e con tensioni d'esercizio estremamente elevate, risultano essere molto più efficienti in termini di perdite, delle tradizionali linee a corrente alternata.

Il costo per realizzare sia le infrastrutture di trasmissione che la centrale, si aggirerebbe intorno ai 450 miliardi di euro (comparabile al prezzo che l'Europa paga ogni anno per importare l'oro nero). Con questo investimento, secondo i calcoli di Jaeger-Walden, potrebbero arrivare dall'Africa 100 GW di energia, cioè una quantità superiore a tutta quella che viene attualmente prodotta in Gran Bretagna.

Jaeger-Walden ha aggiunto inoltre che questo tipo di soluzioni energetiche potrebbero ridurre drasticamente i costi per l'utenza. Al momento, a Leipzig in Germania, è in fase di realizzazione la più grande centrale solare al mondo ed il costo della struttura per Watt è intorno ai 3.25€. Se potessimo realizzare questo tipo di soluzione nell'Italia meridionale (dove l'energia solare irradiata è circa 3 volte superiore a quella del nord Europa), il prezzo dell'elettricità risulterebbe contenuto in un range di 15 cents per kWh, inferiore al costo medio attualmente pagato.

Il piano ha già ottenuto l’approvazione del presidente francese Nicolas Sarkozy e del premier britannico Gordon Brown. Speriamo che, viste le analoghe potenzialità delle regioni del sud Italia, qualcuno dei nostri illuminati politici si svegli e decida di contribuire alla realizzazione di questo progetto e invece che perder tempo su tecnologie vetuste, scelga strategicamente di puntare su soluzioni energetiche rinnovabili come il sole e l'energia geo termica che offrirà simili opportunità nei prossimi decenni, a paesi come l'Islanda.

mercoledì 23 luglio 2008

Liberté, Immunité, Illegalité ...

Come direbbe il grande Albanese: Liberté, Immunité, Illegalité ... mi sa che la realtà ha superato la fantasia ...

Finalmente il lodo Alfano è stato approvato ... ne sentivamo il bisogno.

Il guardasigilli ad onor del vero aveva dichiarato:

«L’urgenza» del lodo, «ci è stata rimproverata come una colpa: diciamolo chiaramente in quest’Aula, il ddl non è troppo o poco urgente, è giusto»

Per chi sia giusto (o urgente) è inutile sottolinearlo ....

martedì 22 luglio 2008

Chi parte sa da che cosa fugge ...

Per risparmiarmi un'ulcera, oggi preferisco non parlare del nulla cosmico legato ai dibattiti parlamentari e/o alle dichiarazioni deliranti della nostra mediocre classe politica, ma di un altro nulla che almeno è più divertente, il calcio.


(Foto F.Galtieri www.calciocatania.it)

C'eravamo lasciati una domenica di Maggio, conquistando una salvezza a cui non sperava più nessuno, ma non possiamo certo dire che questo Catania riparta da zero anzi ... parafrasando il grande Massimo Troisi, questo Catania ricomincia da tre !

- Un bilancio in attivo consolidato da una rosa migliorata in tutti i reparti e dagli investimenti fatti nel settore giovanile;

- Un allenatore, Walter Zenga, bravo tecnicamente e straordinario nella comunicazione che ha contagiato con il suo entusiasmo un'intera città;

- Una dirigenza, capitanata dal vulcanico amministratore delegato Pietro Lo Monaco e dal presidente Nino Pulvirenti che sembrano avere le idee chiare sul progetto futuro (centro sportivo in primis).

Chi inizia bene è a metà dell'opera? Non c'é dubbio, comunque come sempre nel calcio, saranno i risultati a dirlo ...

Citando il buon Lello Arena ... o meglio la sua fonte ... noi sappiamo da cosa siamo fuggiti (vedi i fallimenti del Perugia prima e del Messina oggi), ma sappiamo soprattuto cosa stiamo cercando ... una permanenza costante nella massima serie che possa contribuire alla rinascita dell'intera comunità etnea.

lunedì 21 luglio 2008

Consigli per le vacanze ...



Queste tre settimane sembrano non passare più ... facciamoci allora del male ascoltando questa bella dichiarazione d'amore di Giuseppe Castiglia.

Catania figghiozza do Patri Eternu


Che bedda Catania, Catania di notti
iu sentu ca u cori m'abbatti chiù forti
ndè strati, ndè chiazzi e intra i cuttigghi
Catania fà a matri e annaca i so figghi
poi l'alba d'argentu s'ammisca cò mari
Catania è a genti ca si usca u pani
ma quannu s'arrobba e si isunu i manu
Catania s'incazza e diventa vulcanu.

Catania è 'na pupa, capiddi castani,
labbra carnusi e l'occhi ruffiani
e quannu mi sapi luntanu du iorna
ca so vuci d'angilu mi rici torna
Catania umiliata, trattata cche peri
s'attrucca e si pettina pe' furasteri
e quannu c'ancontra du ziti filici
Catania romantica li binidici

Musica, c'è musica Catania abballa
restu ca vucca apetta a taliarla
chi bellu pettu chi formi, Catania ca non dormi
Musica, chi musica Catania sona
e si ndò menzu qualchedunu stona
fa 'na battuta schirzusa, Catania è spiritusa.

Che bedda Catania, Catania di notti
cu attracca, cu vivi e cu fa cosi storti
Catania è pueti, finomeni e geni
gilusa picchì pi nuautri ci teni
Catania cò Suli macari ndo nvernu
Catania figghiozza do Patri Eternu
si porta a braccettu l'amicu liotru
fra uduri di chiummu, di zagari e citru

Musica, c'è musica Catania canta
tutti cò saccu sta passannu a Santa
varda Catania che lesta, cu l'abitu da festa.
Musica, chi musica Catania ardita
o stadiu soffri e vinci a so partita
stanca ci abbruciunu l'occhi, s'appinnica nde scogghi.

Catania da guerra, Catania urricata,
distrutta e pì setti voti rinata
non c'entrunu i sordi, non c'entra a furtuna
Catania ndo Munnu ci nnè sulu una

Sceccu scannaliatu

E chi se lo scorda quell'urlo sadico e terrificante, fortunatamente non riferito a chi scrive ... "SI SCECCU SCANNALIATU" ...

Lo "sceccu" per i non pratici della lingua sicula è l'asino, lo "sceccu scannaliatu" ... è l'asino diventato esperto, grazie ad una brutta esperienza ...

Forse quello del professor Tullio Caponnetto, all'epoca titolare della cattedra di Analisi 1 presso la facoltà d'Ingegneria di Catania, non era sadismo ma una delle sue ennesime lezioni di vita: fai tesoro dei miei insulti oggi, supera con la testa questa bocciatura (la brutta esperienza), come appunto fece "u sceccu scannaliatu".

A questa conclusione pare non sia arrivato Renzo Bossi che "recidivo", dopo la bocciatura subita lo scorso anno in un liceo di Varese, non ha avuto miglior fortuna in questa sessione.


Con il senno di poi, il padre Umberto Bossi, più noto come il "senatur lumbard", ce l'aveva messa tutta per aiutare l'amato figliolo: Renzo aveva cambiato aria ed era stato iscritto presso un istituto parificato di Tradate, il Liceo "Bentivoglio", uno dei tanti che il mio caro professore d'Italiano, soleva chiamare "diplomifici".

Niente da fare, quale pensate sia stata la reazione del padre all'ennesima bocciatura del suo delfino? Va A Lavura' ... che L'è Mej !!!

Macché, il figlio del leader leghista, secondo il "dotto" e "raffinatissimo" genitore, è stato "bastonato" agli esami, tremate gente, dai soliti professori meridionali (veri e propri torturatori degli studenti padani secondo Bossi), che hanno punito il ragazzo, reo di aver portato agli esami, una tesina su Carlo Cattaneo !!

Immagino quante volte il patriota, filosofo di Parabiago, si sarà rivoltato nella tomba pensando agli improvvidi accostamenti subiti da parte degli esponenti del carroccio. Così come il maestro di Busseto, Giuseppe Verdi che andrebbe citato, oltre che per le sue indiscutibili doti di musicista, per essere stato uno dei padri della patria (le lettere del suo cognome, narra la leggenda, venivono scritte sui muri di Milano e Venezia "viva V.E.R.D.I. = viva Vittorio Emanuele Re d'Italia)" e che invece oggi viene invece ricordato, dagli "acculturati" esponenti della lega, come l'autore dell'immortale aria Va Pensiero (dal Nabucco ndr), scelta come inno della sedicente repubblica federale padana.

Vorrei dare un modesto suggerimento al buon Renzo Bossi. Dato che né la paternità, né la fede calcistica (Davide Ancelotti, figlio di Carletto allenatore del Milan, suo compagno d'istituto, sembra sia stato regolarmente promosso) possono essere cambiate, consiglierei al ragazzo innanzitutto di studiare e poi, se proprio non riesce a farsene una ragione, in virtù del detto "talis pater talis filius", di emulare il celebre padre, organizzando una finta festa di diploma, facendo così orgogliosi e felici i propri genitori e rendendo meno preoccupanti le vacanze dei suoi professori meridionali.



PS per la cronaca, nell'estate del 1996, mi capitò di essere nominato commissario d'esame presso l'Istituto Tecnico Industriale Statale Euclide di Caltagirone. Tra i tanti "scecchi" (una decina circa), bocciai un aspirante perito elettrotecnico che aveva portato una tesi sui trasformatori. Come allora oggi, non ho nulla contro la nota macchina elettrica, ma il candidato, figlio d'arte anch'egli (il padre era tecnico di laboratorio dell'istituto calatino) sconosceva persino l'esistenza della legge di Ohm.

venerdì 18 luglio 2008

Demodè ? ... Ciao Paolo

Nessuno ne parla ... non va più di moda ... è demodé parlare di mafia oggi.

Quando si parla di sicurezza, si pensa agli "scassapagghiari" (ladruncoli di campagna) o ai ROM. Non si capisce che la vera emergenza sicurezza nel nostro paese era ed è la criminalità organizzata. Cioé la prima azienda del paese, grazie ai suoi 90 miliardi di "fatturato" l'anno, circa il 7% del PIL.

Questo lo sapeva bene Paolo Borsellino e lo sapeva anche cosa nostra che esattamente sedici anni fa, il 19 Luglio 1992, uccise il giudice ed i cinque uomini della scorta. Una Fiat 126 parcheggiata in via D'Amelio a Palermo, nei pressi dell'abitazione della madre, con circa 100 kg di tritolo a bordo esplose. Morirono oltre al giudice palermitano Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Paolo Borsellino era cosciente dei rischi che correva. Qualche giorno prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista MicroMega, definì se stesso "un morto che cammina". Ma questo non lo fece tentennare neanche un attimo.

Un paese civile non dovrebbe avere bisogno di eroi, altro che Mangano ... Paolo lo era davvero.

giovedì 17 luglio 2008

Le priorità !!

Qual é una delle peculiarità che deve avere un gran manager, un leader illuminato?

Mi sono occupato per anni di management & leadership e sono arrivato ad una conclusione, è fondamentale per un buon leader, saper gestire le priorità ...

Lo fa un buon padre di famiglia, un ottimo manager in azienda e certamente la classe dirigente che decide del futuro del paese.

Ecco, a proposito di quest'ultima, tanto per cambiare, oggi mi sento un pò più rasserenato, perché dopo 3 mesi dalle elezioni che hanno sancito il trionfale ritorno del centrodestra al governo, sono state chiarite le priorità nell'agenda del nostro primo ministro ...

Quali sono queste priorità allora? Proviamo ad arrivarci da soli. Cosa preoccupa più di tutto gli italiani?

L'aumento dei mutui ? Per carità roba da pezzentuoli che non sono riusciti neanche a pagare in contanti la propria casa .. e poi mica l'ha prescritto il medico che devi avere la casa di proprietà.

La stagnazione dell'economia? Si ciao ... vai a chiedere alla casalinga di Voghera se è preoccupata dalla stagnazione o ancor peggio dalla stagflazione. Probabilmente vi risponderà, tra una puntata di Tempesta d'amore e Sentieri, che non è preoccupata della "stambazione" o come caspita si chiama, perché si ricorda perfettamente che da piccola deve averla presa ... insieme alla pertosse, la parotite, il morbillo, la varicella e perfino la quinta malattia !!!

Occupiamoci quindi di cose che interessano davvero la stragrande maggioranza degli italiani, quelle questioni che tolgono alle famiglie il sonno la notte che, per usare un'altra frase "originale" fanno tremare le vene ai polsi ...

Avrete capito tutti a cosa mi riferisco ...



... no no no ... che c'entra l'Etna, la siccità ed il traffico ... quelle sono le piaghe della Sicilia ... siete senza speranza ... va bene vi vengo incontro ... la priorità numero uno del nostro paese, è quella indicata ieri sera dal nostro amato ... sempre lui ... presidente del consiglio, durante un incontro con gli eurodeputati di Forza Italia in un albergo romano.

Si tratta ovviamente dell'immunità parlamentare ... finalmente un leader che ha capito tutto !!

Immagino la scena, Berlusconi durante la cena, davanti a qualche parlamentare basito, poco reattivo al comando del capo claque ed agli imprenditori convenuti, avrà aggiunto (ndr fonte corsera):
"E visto che non è possibile fare la riforma della giustizia con l'opposizione, noi andremo da soli: la gente è tutta con me"

Fortunatamente, e lo dico da Gandhiano convinto, la gente non era fisicamente con lui ieri sera, se no avrebbe usato mezzi ben diversi dai treppiedi, per esternare la più totale approvazione alla proposta del premier ...

Stanotte potrò dormire sogni tranquilli sperando, chissà, che tra i punti successivi nell'agenda ci siano la detassazione dei salari dei mozzi sugli Yacht superiori ai 40 metri e la depenalizzazione del reato di concussione.

mercoledì 16 luglio 2008

Il coraggio di essere onesti ...

Un grande siciliano: Giovanni Falcone, disse una volta:

Chi non ha paura di morire muore una volta sola ...

Per me è facile, dal mio piccolo aventino finnico-meneghino, parlare di coraggio e legalità. Dire cosa è giusto e sbagliato, non esitare a prendere posizione su tutto e tutti ... molto semplice quando si è liberi grazie ad una splendida famiglia, ad un lavoro guadagnato a prezzo di grossi sacrifici, per il quale non si deve dire grazie a nessuno, ma soprattutto quando non si è costretti, nostro malgrado, a vivere la vita da eroi ...

Parlare di coraggio per Giovanni Crescente (già citato nel post Impresa in Sicilia ... si può fare) è certamente meno semplice. Nel suo articolo pubblicato sul numero 2 di "le nostre imprese" del giugno 2008 edito da Confindustria Caltanissetta, il Direttore di Confindustria CL e AG, parla di aver coraggio in Sicilia.

Mi piace molto come Giovanni affronta il tema. Non assume mai alcun atteggiamento vittimistico, ma analizza con lucidità le sfide che un imprenditore siciliano è costretto ad affrontare se vuole fare impresa nella propria terra.

Per Giovanni, l'imprenditore in Sicilia, non deve solo gestire i naturali rischi legati al business, ma deve scegliere quotidianamente la strada della legalità, non accettando "compromessi" ... vivendo la propria vita con coraggio quindi.

Non so se Giovanni avrà modo di leggere il mio modesto commento al suo articolo, ma mi piacerebbe citargli, un brano del Gattopardo diverso da quello noto, menzionato nel suo, tra Tancredi e Don Fabrizio "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". Mi riferisco, invece, all'incontro tra il principe di Salina ed il piemontese Chevalley.



Come scrissi qualche tempo fa commentando un articolo di Riccardo Paterni, spero proprio che oggi Don Fabrizio, grazie agli onesti imprenditori radicati nel territorio ed a persone come Giovanni Crescente, possa essere smentito.

martedì 15 luglio 2008

Nubi grigie sul San Filippo ...

Ricordo ancora un pomeriggio di 4 anni fa. La partita di cartello di quella giornata nel campionato cadetto era Messina Catania, noi ci giocavamo l'aggancio, loro l'inizio di una potenziale volata verso la promozione.

Avevo invitato per l'occasione, l'amico Piero Paci, di Augusta ma tifoso giallorosso, organizzando nella mia vecchia mansarda di Milano, il nostro personale derby siciliano. Tra le rivincite sportive c'era da riscattare anche quella finale di play off, vinta dai peloritani due anni prima che costrinse noi ad un altro anno di purgatorio in C1.

La partita fu senza storia, quasi umiliante il meritatissimo 3 a 0 finale per i padroni di casa. Finivono così quel giorno, i sogni di promozione in serie A per il Catania (solo rinviati di un anno) ed iniziava invece la favola del Messina che, classificandosi con il Palermo al quarto posto, avrebbe conquistato dopo più di quarantanni, la serie A.

La favola Messina sembrava essere senza fine, primo anno di A e settimo posto. Il Messina giocava bene, con una valida rosa di calciatori, costruita anche grazie all'amicizia tra il presidente Pietro Franza e l'allora deus ex machina del calcio italiano, Luciano Moggi.

Ma i destini di Franza e della F.C. Peloro Messina alla fine si sono legati anche nel male, a quelli della Juve del trio Moggi/Giraudo/Bettega.

Infatti la favola è, per la seconda volta nella storia calcistica della città peloritana, finita in un fallimento.

Il Messina ha rinunciato "Nessuna iscrizione"

Il comunicato della famiglia Franza dopo la bocciatura della Covisoc. Deluso il sindaco Buzzanca: "Speriamo di ripartire con il Lodo Petrucci". I tifosi: "Non ci aspettavamo una fine così, ma ripartiremo con lo stesso entusiasmo di sempre"


Non è bastato l'intervento dell'ex presidente della regione Siciliana, Totò Cuffaro che 3 anni fa si stracciò le vesti, denunciando la violazione dello statuto (autonomo) della regione, perché la Covisoc non riteneva sufficienti le garanzie presentate dalla società per adempiere al pagamento dei debiti fiscali nei confronti della erario siciliano. In quell'occasione il ricorso del Messina ebbe successo all'ultimo grado di giudizio e la squadra potè iscriversi nella massima serie.

Le scelte scellerate operate dalla proprietà, hanno solo posticipato il disastro ed a pagare oggi saranno, come sempre, gli sportivi ed i cittadini messinesi che avevano creduto che quel sogno potesse aiutare un'intera città a riscattarsi.

Cosa rimane oggi è un buco finanziario superiore ai 30 milioni di euro che graverà sulle già traballanti casse della regione Sicilia e sui vari creditori della società ed un inutile impianto di 40 mila posti (uno ogni 5 abitanti !) che per molto tempo sarà riempito solo in occasione di qualche concerto cittadino.

Nel mio piccolo, posso solo augurare in bocca al lupo ai tifosi messinesi. Spero di cuore, di poter vedere ancora una volta giocare in serie A le 3 principali squadre siciliane.

lunedì 14 luglio 2008

La Par Condicio ...

Ottaviano del Turco presidente della regione Abruzzo ed esponente del centro sinistra, è stato arrestato con mezza giunta regionale per concussione.



Certo questo centro sinistra non si fa mancare nulla, in questo caso, parafrasando il presidente del consiglio, si sarà trattato di un deliberato attacco da parte di giudici fascisti ... e come previsto la levata di scudi bipartisan, a difendere l'autonomia della politica contro le invadenze della magistratura, non si è fatta attendere ...


domenica 13 luglio 2008

Ciao Gianfranco ... forza Morena

Mi ha colpito molto la notizia della morte di Gianfranco Funari. Uomo non facile ma vero che non ha mai accettato compromessi dicendo sempre quello che ha pensato ...



Tanti i ricordi e gli attestati più o meno sinceri di stima, ammetto che ho deciso di risparmiarmeli tutti ... tutti tranne uno ...

«Amore mio te ne sei andato - è scritto -. Ti canto per l'ultima volta la nostra canzone: «Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare, e guarirai da tutte le malattie perché sei un essere speciale. Io avrò cura di te». Ti amo, Morena»

Così Morena che conviveva dal 1999 con Gianfranco Funari e lo aveva sposato nel 2004, condividendo con lui tutti gli anni della malattia, ha voluto salutare il suo uomo
... uomo non ominicchio o ancor peggio quaquaraqua come le persone che popolano quel mondo finto che è lo spettacolo, pieno di ipocriti e gente che ha fatto della quinta essenza della mediocrità, le ragioni del proprio successo.

Informazioni ....

Informazioni, non m'importa come, non m'importa dove le ottieni... ottienile... tu mi devi stupire! (Gordon Gekko - Wall Street USA 1987)



Non è un caso quindi che la crisi economica del nostro paese coincida con il continuo degrado della libertà d'informazione.

Secondo la classifica stilata annualmente da Reporters sans frontières l'Italia si classifica al quarantesimo posto per libertà d'informazione, dietro paesi sudamericani come Ecuador, Cile e Perù ed appena davanti a paesi come Nigeria e Senegal.

In merito al recente fatto di cronaca avvenuto in Spagna che ha tenuto banco su tutti i media nazionali, il segretario generale per gli Affari interni del governo catalano, Joan Boada, ha accusato i media italiani di "sensazionalismo" e in particolare quelli che appartengono a Silvio Berlusconi di aver usato il caso dell'omicidio della giovane per distrarre l'opinione pubblica.

Perbacco che accusa ingiuriosa, questi spagnoli sono davvero degli inguaribili detrattori del nostro ammirato presidente del consiglio.

sabato 12 luglio 2008

Catania 1434 o 1946 ?




"Placeat providere et privilegium concedere quod Studium generale fiat in Civitate Cathanie, cum civitas sit ad hoc aptissima et fertilis. Placet"


Così Alfonso d'Aragona il 19 Ottobre del 1434 dava l'avvio alla storia dell'Ateneo più antico di Sicilia. 574 anni dopo in un contesto decisamente meno austero, nell'aula magna del prestioso ateneo, la società Calcio Catania 1946 ha presentato la rosa di calciatori che rappresenterà per il terzo anno consecutivo, la città di Catania in serie A.

A molti l'accostamento tra ateneo e squadra di calcio, potrà sembrare dissonante dato che la stragrande maggioranza dei ricchi protagonisti dello sport più amato in Italia, hanno nel migliore delle ipotesi concluso la scuola dell'obbligo.

Credo però che la rinascita della nostra città possa passare anche da queste due "istituzioni", l'università come sostanza dato che oltre alle nostre bellezze naturali possiamo solo fare conto dei cervelli dei nostri ragazzi - e la squadra di calcio come volano per costruire una buona immagine e dare nuova linfa ad un territorio devastato da un decennio di mala amministrazione (su Stancanelli attendo qualcosa di concreto prima di esprimere un giudizio, per adesso non pervenuto).

Comunque da tifoso del Catania e da catanese non posso augurami che squadra e soprattutto città, possano salvarsi quest'anno.

venerdì 11 luglio 2008

Impresa in Sicilia? Si può fare ...

A questa conclusione è arrivato l'amico Riccardo Paterni che lo scorso Febbraio ha presentato alla conferenza IAMB 2008 San Diego un business case sviluppato con Meir Russ e Michele Faro della omonima azienda catanese: "The development of a knowledge intensive nursery within a knowledge deprived region: the case study of PIANTE FARO" .

Riccardo pur facendo la spola tra gli Stati Uniti e la sua Lucca, ha sempre dimostrato una notevole sensibilità ed interesse per l'imprenditoria siciliana, collaborando attivamente con il Direttore di Confindustria CL e AG Giovanni Crescente imprenditore da sempre in prima linea contro il racket delle estorsioni nella provincia nissena.

Lodo Alfano

Via libera della Camera al lodo Alfano, il provvedimento sulle immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Il disegno di legge passa adesso al Senato, dove il voto è previsto prima della pausa estiva. A Montecitorio i sì sono stati 309, i no 236, gli astenuti 30 (il gruppo dell'Udc). Nessuna modifica rispetto al testo approvato dal Consiglio dei ministri è stata apportata dalle commissioni. L'aula ha invece accolto un emendamento del Pd (l'Idv ha votato contro) che stabilisce che la sospensione dei processi non si applichi nel caso di successiva investitura in altra delle cariche o delle funzioni. Il Guardasigilli, Angelino Alfano, si è dichiarato subito «molto soddisfatto» dall'esito del voto. «Silvio Berlusconi, dopo aver brillantemente vinto le elezioni, merita di governare serenamente questo Paese - ha spiegato il ministro della Giustizia - e il Paese ha bisogno di essere governato».

Cosa aggiungere ? Il Marchese del Grillo avrebbe detto ... io so io ...

giovedì 10 luglio 2008

Campagna Abbonamenti 2008/09




leggo di tanti "rumors" sulla campagna abbonamenti del Calcio Catania, fortunatamente domani tutti i dubbi verranno svelati :)

In modo preventivo faccio qualche auspicio:

- si elimini la giornata rossazzurra che è uno strazio per gli abbonati, costretti a fare un'altra fila ai botteghini dopo quella prevista in estate. Lo si faccia con trasparenza aumentando proporzionalmente il costo dell'abbonamento ... i conti alla fine sappiamo farli tutti, basta dividere il prezzo per il numero di partite acquistate

- si incentivino le famiglie offrendo sconti ai piccoli under 14 accompagnati dai genitori o alle mogli/fratelli ecc.

- si scelga una società di servizi in grado di permettere l'acquisto attraverso i canali telematici più diffusi in rete/città ... è oltraggioso nel 2008 richiedere ai propri clienti (tifosi) di fare file disumane, sotto il sole estivo catanese, per ritirare la propria tessera.

- si premino i tifosi più fedeli (ad esempio chi ha sottoscritto da due anni o più l'abbonamento) offrendo loro un piccolo segno di riconoscenza ... fosse un pupazzetto da un euro o un caffé in via Ferrante Aporti ... la loyalty sembra davvero un concetto sconosciuto ai maghi del marketing della società.

Vediamo cosa accadrà ...

IGNORANZA = CONTROLLO

Ricevo e pubblico una lettera inviata da Claudio Chillemi a Beppe Grillo



Carissimo Beppe,

ho visto la grande attenzione che ultimamente tu, Marco Travaglio ed altri avete messo sulla questione Giustizia. Credo sia un'iniziativa importante, se non fondamentale per i cittadini italiani. Quello che però mi sembra strano è che né tu, né altri, avete posto la vostra attenzione su un omicidio di massa che si sta perpetrando nel nostro paese. Uno dei diritti fondamentali del cittadino, sancito dalla costituzione, sta per essere ucciso, e non in modo "umano", ma tra atroci sofferenze e tra mille agonie. Sta per morire la SCUOLA PUBBLICA ISTITUZIONALE E GRATUITA. E, come ogni cosa che riguarda la scuola, viene organizzata d'estate, sotto l'ombrellone, mentre alunni, famiglie e docenti, stanno pensando a ben altro. Sarà uccisa la scuola elementare, che per decenni è stata modello per tutti gli stati del mondo, con il suo insegnamento modulare; verrà uccisa la scuola media e la scuola superiore, confezionando classi di 30/33/35 alunni, dove spiccheranno diversi ragazzi che prima erano considerati degni di avere un insegnante di sostegno, ed ora non più (non sono più certificabile e meritevoli di sostegno la DISGRAFIA, LA DISLESSIA, IL COMPORTAMENTO CARATTERIALE, ecc..); verrà uccisa l'integrazione dei portatore di H, con la scomparsa di miglia di posti di sostegno; verrà uccisa la consapevolezza e la cultura di un popolo.

Beppe, tu Marco e gli altri fate un buon lavoro, un ottimo lavoro, ma perchè cercare di convincere la gente a migliorare l'Italia DA ADULTI, quando, investendo nella cultura, si possono creare intere generazioni di cittadini CONSAPEVOLI, che potranno costruire un'ITALIA MERITEVOLE in Europa e nel mondo? Non capite che il gioco al massacro della scuola pubblica significa, per chi ci governa, creare una generazione di ignoranti e analfabeti facilmente pilotabile e etero dirigibile?
Mi direte, ma gli insegnanti italiani sono all'altezza del compito? Io rispondo che gli insegnanti italiani sono quello che la scuola italiana ha prodotto negli ultimi 20 anni, sono il frutto di una serie sciagurata di riforme bipartisan sempre volte al risparmio della lira o dell'euro, mai consapevoli di una dato semplice e, forse, semplicistico: Tremonti vuole risparmiare 8 miliardi di euro sulla scuola in 4 anni, l'evasione fiscale in Italia è di 200 miliardi di euro l'anno. Non sarebbe più facile investire un bel po' di soldi nella scuola per una FORMA DI EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE (e quindi PAGARE LE TASSE), per creare una generazione di cittadini che le tasse le paga? In questo modo non si risparmierebbe di più di 8 miliardi in 4 anni? Non si avrebbero cittadini che pagando le tasse renderebbero il nostro paese migliore?
Si arriva quindi al paradosso che gli insegnanti sono culturalmente mediocri e professionalmente demotivati per le stesse ragioni per cui si dovrebbero sbracciare le maniche e migliorare la scuola. E' come dire ad un operario:
"Devi produrre di più",
"Bene",
"Ma lo devi fare lavorando su un piede solo e con una mano sola",
"Perchè?",
"Perchè se lo facessi con tutte e due le mani e tutte i due i piedi produrresti troppo",
"Ma non mi hai detto tu di produrre di più?".
La scuola non produce, non è produttiva! Mai una falsità è stata più grande e mistificata di questa. La scuola produce essere umani consapevoli.
Quelli che non votano chi fa leggi ad personam...
Quelli che non accettano lavori dove possono morire...
Quelli che fanno una pernacchia a chi da loro una busta della spesa per un voto...
Quelli che non pagano il pizzo...
Quelli che non praticano l'omertà...
Quelli che fanno la raccolta differenziata dei rifiuti...
Quelli che ricercano studiano e rimangono, comunque, in Italia...
Quelli che cambiano canale quando vedono Emilio Fede...
Quelli che sanno usare internet...
Dagli operai ai grande cardiochirurghi ai nostri stessi governati, tutti costoro non sono passati forse dalla scuola? la scuola è l'unica azienda veramente PRODUTTIVA del nostro paese, e per questo, forse, la stiamo smantellando, in quello strano gioco masochistico che fa dell'italiano quello che è ...

mercoledì 9 luglio 2008

Il masochismo del centro sinistra

Due giorni fa Beppe Grillo, in collegamento telefonico con la manifestazione di piazza Navona a Roma organizzata dall'Italia dei Valori, ha ancora una volta esternato le sue preoccupazioni per lo stato dell'informazione in Italia ed il degrado della classe politica, poco reattiva, a suo dire, ai ricatti politici di Silvio Berlusconi, prova di ciò l'assoluto silenzio del presidente della repubblica Napolitano di fronte alle scandalose proposte di legge "ad personam" oggetto della manifestazione romana.

Marco Travaglio, aveva parlato prima, della capacità straordinaria della sinistra nel farsi male da sola. Capacità che ha contribuito a consegnare ancora una volta il paese nelle mani del leader del centro destra.

Sabina Guzzanti subito dopo, ha organizzato una dimostrazione concreta dell'assunto di cui sopra, inveendo contro tutto e tutti ed accanendosi con violenza contro il Santo Padre, reo, a suo parere, di voler influenzare la vita politica del nostro paese. Certo non si capisce perché il Papa dovrebbe compiacersi o sostenere leggi legittime in uno stato laico, se esse sono contro la sua fede.

La guzzanti non ha davvero fatto mancare nulla al pontefice, neanche una condanna all'inferno - in cui ovviamente lei non crede - condanna avvalorata dalla sua presunta omofobia (non ricordo alcuna dichiarazione in merito) o perché no dalla sua prevista partecipazione (perché invitato) all'inaugurazione dell'anno accademico alla Sapienza.

Io non voglio entrare nel merito delle due questioni, a mio modesto parere Papa Benedetto XVI ha cose ben più serie a cui pensare che il patetico teatrino della politica italiana o i deliranti insulti della Guzzanti.
Certo oggi parlare male della chiesa e dei credenti va di moda e quindi non mi aspetto alcuna benevolenza da parte dei lettori.

Comunque libertà e rispetto vanno applicati a 360 gradi, considerando che le persone di fede, hanno diverse sensibilità sull'argomento. Ridicolizzare ad ogni occasione i cattolici italiani, non mi pare né illuminante né saggio ed io come credente faccio fatica a trovare dei riferimenti, nel mondo politico, in linea con gli insegnamenti di Cristo. Riferimenti che non trovo certo nei partiti di vocazione cristiana che oltre ad aver nelle proprie file esponenti di discutibile valore etico, come l'ex presidente della regione siciliana Totò Cuffaro, hanno leader che di quei valori cristiani, hanno fatto scempio nella loro vita personale (Berlusconi e Casini su tutti).

Nel calcio il discorso della Guzzanti potrebbe essere definito un assist perfetto a Berlusconi. Assist paragonabile a quello fatto da Bruno Conti a Paolo Rossi nella semifinale del mondiale di Spagna. Non mi stupisce quindi che da ieri la stampa ed i media abbiano già iniziato la loro attività di "disinformazione" evidenziando ovviamente, il peggio visto in piazza Navona, trascurando così il cuore del messaggio (le leggi scandalose ad personam proposte da Berlusconi sulla giustizia) e la deriva anti democratica che sta investendo in maniera irreversibilie il nostro paese.