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mercoledì 15 ottobre 2008

Chi parte e chi resta ...

La deriva italiana sembra inarrestabile. Così nessuno si straccia le vesti al pensiero che, grazie all'ennesima legge ad personam del governo, il giudice ammazza sentenze, il fiero oppositore dei "professionisti dell'antimafia" Falcone-Borsellino, Corrado Carnevale, possa essere reintegrato alla corte di cassazione.

Nel gioco del "do ut est" rientra anche la scandalosa proposta del popolo delle "libertà" di candidare alla consulta il legale del premier, Gaetano Pecorella e poco importa che il senatore sia attualmente indagato dalla giustiza e che una sua eventuale elezione potrebbe mettere al riparo il Lodo Alfano (ex lodo "schifezza").

In questo bailamme da repubblica delle banane, leggo con tristezza le dichiarazioni dell'autore di Gomorra, Roberto Saviano. Giorni fa un pentito ha dichiarato che il clan dei casalesi ha deciso di uccidere, entro Natale, lo scrittore napoletano con tutta la sua scorta, in un attentato simile a spettacolarità e crudeltà a quello perpetrato da cosa nostra a Capaci.

Roberto sta pagando duramente l'unica colpa di avere scritto la verità ed una storia che tutti conoscevano ma nessuno osava dire. Ha soli 28 anni, comprendo la sua decisione di andare all'estero per vivere una vita normale, ma se un uomo come Roberto Saviano è costretto ad espatriare e "uomini" come Carnevale e Pecorella, sono proposti a tali cariche all'interno delle nostre istituzioni ... non sarebbe il caso che noi tutti preparassimo le valige?

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