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venerdì 20 marzo 2009

Possibili scenari sul futuro dell'informazione in Italia

Su alcuni forum on line catanesi, per eliminare l'attuale monopolio dell'informazione gestita dal gruppo editoriale di Mario Ciancio, si propugna la creazione di un nuovo quotidiano cittadino.

L'esperimento con i Siciliani di Fava fallì e come saggiamente qualcuno faceva notare, non si vedono molti potenziali finanziatori all'orizzonte.

Comunque questa scelta a me non pare fattibile anche per un'altra serie di ragioni.

Tutte le testate sono in difficoltà perché almeno in Italia, con l'eccezione dei quotidiani sportivi, quasi nessuno legge i giornali.

La maggior parte dei giornali riesce a stare sul mercato grazie agli scandalosi finanziamenti statali. Questa situazione, in una democrazia, non è sostenibile e spero possa essere presto abolita questa legge che tratta in maniera non equa, società per azioni che in altri paesi, sarebbero destinate al fallimento.



L'abolizione del finanziamento pubblico ai giornali, sarebbe un toccasana per la democrazia nel nostro paese. Finanziare i giornali significa, in maniera subdola, nazionalizzare l'informazione.

Infatti se una fetta rilevante dei ricavi della stampa, dipendono piuttosto che dai lettori o dagli inserzionisti pubblicitari, dai politici che hanno approvato il finanziamento, sarà inevitabile che, nel migliore delle ipotesi, il giornale risulti compiacente nei confronti dei generosi (con i soldi pubblici) mecenati.

Quanto lontani siamo da quel concetto di giornalismo, auspicato dal compianto Giuseppe Fava.

La deriva dell'informazione in Italia è davanti agli occhi di tutti ed ogni anno, viene impietosamente testimoniata dalle classifiche stilate da Reporter Sans Frontières che al momento danno il nostro paese al 35° posto, dopo la Bosnia ed appena prima della Macedonia.

Riassumendo, credo oggi abbia molto più senso lanciare iniziative editoriali on line piuttosto che cartacee. Del resto i recenti fallimenti di testate storiche statunitensi, hanno ampiamente dimostrato che il futuro dell'informazione naviga sulla rete, dove le informazioni sono sempre aggiornate e "fresche", mentre i giornali presenti nelle edicole, danno notizie molto spesso già "vecchie".

A Catania ho scoperto, grazie anche all'iniziativa di report che ci sono diverse voci indipendenti ed anche preparate, quasi tutte on line ovviamente.

Vorrei segnalare la testata di un periodico distribuito anche gratuitamente in città nei quartieri periferici di Librino, Pigno, Zia Lisa, San Giorgio e Villaggio Sant’Agata http://www.laperiferica.it/.

Ma anche degli interessantissimi blog come quello gestito dal giornalista Carlo Lo Re da me citato come fonte in diversi post ed indicato tra i miei blogroll, così come 095 per non parlare ovviamente del Blog di Beppe Grillo che ha un numero di accessi impressionante ... non saranno solo di agenti della digos immagino :)

Poi per chi vuole espandere i propri orizzonti oltre ad Acireale o Gallarate suggerisco di visitare questo sito http://italiadallestero.info/ che riporta (traducendole) le notizie che le testate internazionali danno del nostro paese ... leggendo quelle news vi accorgete, surprise surprise ... quanto sia manipolata l'informazione in Italia.

Se avete ulteriori suggerimenti vi prego di segnalarli in modo da aggiornare il mio blogroll.

Tornando al tema del post, voi direte, ma la stragrande maggioranza dei catanesi e degli italiani, non legge le notizie su internet?

Questione di tempo, ne sono certo, del resto gli stessi non leggono neanche la Sicilia di Ciancio tranne il lunedì, rigorosamente dopo un gran goal di Mascara :)

Poi se non potete fare a meno di vedere la TV, sempre in rete ci sono delle televisioni indipendenti che trasmettono in streaming come Arcoiris o Eco TV. Se non ne potete più di politica e di inchieste e volete vedere un bel film, potrete trovare un catalogo da fare invidia a Sky e Mediaset su http://joox.net/ mentre se siete malati come il sottoscritto di calcio, seguire la vostra squadra del cuore su http://www.rojadirecta.com/ ... al prezzo di ... nulla tutto gratis !!

Cosa serve allora per poter realizzare tutto questo?

Servono le infrastrutture, perché se per accedere ad internet devo vivere in una grande città o spendere una fortuna ogni mese, allora per conoscere non mi rimane che emigrare. Del resto, come i recenti fatti hanno dimostrato, ha poco senso affidarsi per questo, al giornale di Ciancio che, per motivi a me ignoti, risulta essere molto apprezzato dai carrozzieri etnei e dagli operatori di mercato della tradizionale pescheria catanese.

Scherzi a parte, mai come oggi andrebbe auspicata la diffusione capillare della banda larga che, anche se non dimostrato scientificamente, sembra sia correlata al grado di sviluppo e competitività dei paesi in cui è pienamente realizzata (Finlandia docet).

Il WiMAX, sistema basato sullo standard IEEE 802.16, sembra la soluzione più economica e fattibile, vista la morfologia del nostro paese.

Purtroppo l'attuale crisi economica ha ridotto gli investimenti in infrastrutture degli operatori di telefonia che hanno posticipato i loro piani di sviluppo.

Ritengo però che lo stato italiano dovrebbe farsi carico di questo tipo di investimento, perché darebbe un nuovo stimolo all'economia ed allo sviluppo dell'intero sistema paese, altro che ponte sullo stretto o digitale terrestre ...

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