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domenica 23 novembre 2008

In un universo parallelo ...

Dopo diverse settimane trascorse all'estero, al mio ritorno in Italia la sensazione è di essere atterrato su un pianeta diverso, in un universo parallelo.

Solo la scorsa settimana, in giro per il mondo, sono stati tagliati 80000 posti di lavoro e nessuno oggi nutre dubbi sul fatto che la bolla finanziaria si è trasferita sull'economia reale. Crisi la cui gravità e durata sono assolutamente incerte.

Tornando al problema occupazionale, più della metà di questi tagli sono legati alla crisi della prima banca americana Citigroup che ha perso in un anno quasi il 90% della propria capitalizzazione e che oggi è prossima a richiedere l'apertura della procedura di fallimento.

Il colosso dell'auto americana General Motors, rischia di fare ancora più tagli e l'invocazione del "chapter 11", senza aiuti di stato, per l'ex leader di mercato sarà una certezza.

Per tornare a casa nostra, secondo la CGIL sarebbero circa 400 mila i lavoratori a termine e a progetto - solo nel settore privato - che rischiano di perdere il posto e rimanere senza tutele alla fine dell'anno.

In uno scenario così drammatico, i quotidiani nazionali hanno dedicato gran parte delle loro prime pagine a questioni che onestamente definire secondarie, sarebbe a mio parere eufemistico.

A farla da protagonista, la "querelle Villari" in merito all'elezione del presidente della commissione di vigilanza RAI ... hai detto cotica, direbbero a Roma !!

Silvio Berlusconi ha definito kafkiana la vicenda e per una volta mi sento di condividere l'opinione del premier.

Di contro il senatore del partito democratico Riccardo Villari, incollato all'inaspettata poltrona (assolutamente reale), ha più volte smentito se stesso in questi giorni dimostrando ancora una volta che quello che davvero preoccupa gran parte dei nostri politici, è salvaguardare ciò a cui davvero tengono .... il proprio posto di lavoro.

Nessuno si stupisca di ciò, del resto cosa potrebbero fare gran parte di loro nella vita reale, cioé sulla terra. Ecco perché ritengo che questi signori vivano in un universo parallelo.

Spiace dirlo, ma non si può che prendere atto che lo spessore di gran parte degli attuali dirigenti politici che per la cronaca guadagnano mediamente il triplo dei loro colleghi parlamentari europei, risulta assolutamente inadeguato alle sfide che la crisi economica mondiale ci ha posto davanti.

Speriamo che gli italiani, ancora una volta nella lora storia, possano salvarsi nonostante chi li governa ...

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