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martedì 12 ottobre 2010

No al tricolore della Lega per commemorare gli alpini morti in Afganistan

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi che la lega con la scusa del federalismo ha una vera e propria strategia eversiva separatista, farebbe bene ad aprire gli occhi.

In occasione dei funerali dei quattro alpini uccisi lo scorso sabato in Afganistan, il comune di Belluno ha chiesto ai cittadini di esporre la bandiera Italiana e un minuto di silenzio.

«La bandiera italiana? - afferma il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale Silvano Serafini - è nel cassetto, ben ripiegata. E lì resterà, finché non torneranno gli ideali originali, che sono stati "usurpati"». Serafini non accoglierà l’invito, «perché attende il federalismo». E poi ci sono motivazioni storiche. «Garibaldi - continua Serafini - una volta sbarcato a Marsala, avrebbe fatto bene a prendersi una sbronza colossale con il vino liquoroso di quelle parti, per poi tornare indietro. E invece è andato avanti, tirandosi dietro dei mafiosi per attraversare lo stretto (di Messina) ». Serafini è convinto che la Storia del Risorgimento sia stata scritta male, anche a danno del Sud: per questo i partigiani borbonici sono passati per una banda di briganti.

La bandiera italiana per i leghisti, alla vigilia del 150 anniversario dell'unità d'Italia è simbolo di sopraffazione e garanzia di iniquità.

Serafini ha ragione a dire che era meglio Garibaldi fosse tornato indietro, ma quel tricolore di cui oggi si vergogna, era sventolato dai suoi nonni quando occuparono e depredarono con una spietata guerra d'occupazione il sud Italia.

fonte ansa

1 commento:

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Letto anche sul blog del ratto questo avvenimento che non mi sconcerta, perchè oramai la lega e i leghisti ci hanno abituato a qualsiasi genere di scempio... Fatto sta che vorrei un razzismo al contrario nei loro confronti. So che non è una cosa giusta, ma comincio ad averne piene le... scatole.