Quando parlo di sostenibilità ed energie rinnovabili, qualcuno mi guarda con sospetto, forse ritenendomi un inguaribile sognatore. Se non vogliamo tornare al medioevo, l'umanità dovrà trovare entro i prossimi 30 anni un'alternativa efficiente e sostenibile ai combustibili fossili.
Mission Impossible? Assolutamente "possible"!
Non credo personalmente al nucleare come risposta. Le tecniche basate sulla fissione dell'atomo, considerate le attuali scorte disponibili di Uranio(*), non potranno fornire l'autonomia energetica ed il raggiungimento delle condizioni di sostenibilità auspicate. Se guardiamo poi i costi legati allo smaltimento delle scorie radioattive, la presunta efficienza di produzione delle centrali di nuova generazione viene decisamente meno.
Così mentre in Italia si discute in gran segreto delle location in cui dovrebbero essere realizzate le nuove centrali nucleari (pare proprio che nessuno sia felice di avere una centrale nucleare dietro casa, neanche i più ferventi sostenitori della fissione dell'atomo), in Germania è stato deciso di non investire più su tale tipo di tecnologia .
Paesi produttori di petrolio come Gran Bretagna e Danimarca stanno investendo su energie alternative.
Il premier danese Rasmussen ha annunciato in questi giorni che la Danimarca sarà del tutto indipendente dai combustibili fossili entro il 2050. Non sarà semplice ma questo obiettivo ambizioso potrà essere realizzato con l'uso combinato dell'energia ricavata dalle biomasse ed il contributo di altre fonti rinnovabili come il solare, l'eolico ed il geotermico.
In Gran Bretagna è stato inaugurato a Settembre il più grande parco eolico del mondo. Costruito dal gruppo svedese Vattenfall nel Mar del Nord al largo delle coste del Kent, nel sud-est dell'Inghilterra, prevede al momento in funzione 100 turbine ma tra 4 anni, quando l'impianto sarà a regime, ne conterà 341 che saranno in grado di produrre 300 Mega Watt, energia sufficiente ad alimentare più di 20000 abitazioni.
Secondo le statistiche della RenewableUK, la capacità totale degli impianti eolici off-shore del Regno Unito ha raggiunto i 1.341 MW, superando i 1.100 MW raggiunti dagli impianti di tutto il resto del mondo.
Nel Regno Unito ci sono circa 250 impianti eolici, tra cui una dozzina off-shore ed in aggiunta nuovi impianti verranno creati entro il 2020, portando così la potenza prodotta a 25 Gigawatt.
Non bisogna essere degli inguaribili ecologisti né dei sognatori per capire come lo sviluppo e l'uso delle energie rinnovabili, rappresenti un' opportunità imperdibile per la ripresa e la crescita economica e soprattutto la migliore garanzia di un futuro sostenibile per i nostri figli e le generazioni che verranno.
Thanet offshore wind farm - Il più grande parco eolico del mondo
(*) sul tema delle scorte di Uranio c'é una disputa aperta tra i pro ed i contro: le stime (piu' pessimistiche) parlano di disponibilita' di uranio per altri 50-60 anni. In realta' la stima si riferisce al prezzo attuale di estrazione. Se le tecniche estrattive miglioreranno, o semplicemente il mercato dell'energia portera' ad essere molto competitivo l'uranio, si iniziera' ad estrarre da miniere a costi più economici, portando cosi' la stima oltre 200 anni (o comunque, molto piu' di 50-60 anni).
1 commento:
non dimenticare che la fissione produce scorie altamente tossiche (che non oso immaginare dove finirebbero) e richiede enormi quantitativi d'acqua (bene quantomai prezioso).
sai bene che io sono una grande sostenitrice delle fonti rinnovabili, anche se credo che andrebbero integrate con un buon isolamento termico degli edifici, l'educazione al risparmio energetico e tanto altro ancora, fortuna che il governatore della mia regione la pensa come me! :-)
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