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mercoledì 3 febbraio 2010

La lezione del default argentino

Una combinazione tra errata politica monetaria, corruzione della classe politica, svendita delle aziende di stato e non gestione del debito pubblico, ha portato qualche anno fa, uno paese ricco e prospero come l'Argentina, al default.

Come non trovare delle similitudini tra l'attuale stato di sofferenza dell'economia italiana e quello del paese sudamericano?

D'accordo, ammetto si tratti di una forzatura, ma non notare aspetti comuni sarebbe una negazione della realtà.

La classe politica italiana, ha livelli di corruzione inauditi in un paese occidentale. Ci sono più pregiudicati in parlamento che in un bar di periferia aperto di notte.

Lo spreco delle risorse pubbliche ha raggiunto livelli di indecenza. La regione Sicilia, come ha denunciato una recente inchiesta del quotidiano francese Le Figarò, si è permessa di aumentare del 38% lo stipendio "dell'esercito" dei suoi dipendenti che guadagnano mediamente quasi 43 mila euro l'anno ...

Non ci vuole una laurea in economia ad Harvard per capire che l'unico modo per evitare di fare la stessa fine dell'Argentina sia ridurre l'ammontare del debito pubblico, tagliando tutti gli sprechi della pubblica amministrazione, controllare le aziende strategiche come quelle legate all'energia, trasporti, acqua e telecomunicazioni e ridare dignità alle istituzioni occupate da mediocri e persone che dovrebbero stare nelle patrie galere.

Credo valga la pena cercare di comprendere meglio il caso argentino, per imparare la lezione subita da quel popolo ed evitare che questo avvenga anche nel nostro paese.

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