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venerdì 20 novembre 2009

Il trattato di Lisbona altro che Berlusconi.

Qualche giorno fa un'inchiesta giornalistica aveva dimostrato che gran parte dei giovani non ha idea di chi sia il nostro presidente della Repubblica. Una ragazza sollecitata dall'intervistatrice aveva esclamato trionfante "Piersilvio Berlusconi" !!

Mentre noi ci occupiamo di Lodi Alfani, ronde padane, "ghedinate" e primarie del partito democratico, passa in sordina la promulgazione del Trattato di Lisbona che deciderà del destino delle nostre vite e di quelle delle generazioni di europei che verranno.

Con buona pace dei leghisti preoccupati di approvare leggi inutili e "populistiche", con l'emulgazione del trattato di Lisbona, noi siamo diventati di fatto, cittadini di una nazione europea che nessuno ha democraticamente approvato.

Secondo Paolo Barnard, giornalista freelance e saggista italiano, è scandaloso che si sia pensato agli Stati Uniti d’Europa come a un colosso di potere in mano a oscuri burocrati non eletti e massicciamente sbilanciati verso il business, con le briciole lasciate a quel fastidioso ‘intralcio’ che si chiama popolo. E il tutto di nascosto. Questa macchina va fermata e la parola va restituita a noi, i cittadini, attraverso i referendum, come accade in Irlanda.

Su Arcoris TV è disponibile un video di un'ora circa, in cui il giornalista bolognese spiega le novità introdotte dal trattato di Lisbona, facendo un pò di chiarezza, aiutando così persone come me, totalmente ignoranti in materia, a capire come le nostre vite di cittadini europei potrebbero cambiare nel prossimo futuro.

Chi scrive è un'europeista convinto, ma la mancanza di trasparenza e la decisione di delegare a burocrati non eletti dal popolo, il destino mio e dei miei figli, è qualcosa che non mi rende affatto entusiasta.

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