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giovedì 18 dicembre 2008

Paese strano ...

E' un paese strano il nostro, se qualcuno delinque e viene beccato con le mani nella marmellata si dice, poverino ...

Se i livelli di inquinamento delle acque superano la soglia consentita, vengono modificati i criteri di valutazione, se si costruisce a ridosso di un parco archeologico, si fanno delle sanatorie, se se se se ... potremmo continuare a lungo.

Così non mi stupisce la risposta delle istituzioni e dei poteri forti (la stampa) che propongono non di riformare le istituzioni corrotte, ma di impedire a chi, facendo il proprio dovere, indaga sul comportamento disonesto dei politici, banalizzando: se un politico ruba, bisogna riformare la giustizia ...

La campagna denigratoria è già iniziata e si capisce che questa volta per i cittadini sarà meno facile arrivare alla verità. La lezione di tangentopoli è stata imparata ed oggi il controllo della politica sull'informazione, tranne rare eccezioni, è totale - siamo alla resa dei conti!

Così i talk show sono già pieni di politici, amici degli amici ed ex condannati di tangentopoli che fanno fronte unico contro i giudici che indagano. Licio Gelli tiene lezioni di democrazia in televisione e le inchieste giornalistiche "di spessore", sono affidate al Gabibbo.

Polito sul Riformista oggi scrive "Le procure stanno per sciogliere un altro partito?". Senza mezzi termini, il giornalista si schiera contro la magistratura, dimostrando che il tanto vituperato "berlusconismo" non è un'esclusiva del centrodestra.

Giuliano Ferrara, invita i "suoi" a non festeggiare scrivendo "Serve un patto tra il Cav. e Veltroni contro tutta questa fatiscente robaccia".

Ferrara sa benissimo che come avvenuto durante tangentopoli, se non si porrà subito "rimedio" il ciclone investirà tutto l'arco parlamentare (Bocchino, docet) compresa quella lega di duri e puri che, ai tempi di mani pulite, sacrificò ai "voraci" magistrati il suo tesoriere "quel pirla di Patelli".

Certo in un periodo così difficile, sperare in questa classe politica per trovare una soluzione alla crisi economica equivale, come si dice in Sicilia ad "Arriccumannarici a pecura o lupu" (affidare la pecora al lupo).

Io continuo a rimanere un'ottimista, qualcosa sta cambiando, la scorsa settimana metà dei cittadini abruzzesi ha deciso di disertare le urne (l'affluenza alle recenti politiche aveva superato l'80%) .

Usando una metafora "vulcanologica", non ho mai visto una colata lavica dell'Etna che non sia stata prima o poi colonizzata da qualche forma di muschi o licheni e citando parzialmente Giuliano Ferrara, spero cresca presto una ginestra sulle macerie di "questa fatiscente robaccia" ...

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