Il declino del nostro paese continua e viene certificato da Standard and Poor's che nella notte, ha diminuito di un punto il voto al debito italiano: siamo scesi da A+ ad A.
Invece di riflettere sulle cause ed accelerare le necessarie riforme, il presidente del consiglio, ancora una volta, ritiene di altri la causa dei problemi del nostro paese. La decisione di S&P è secondo il premier, colpa esclusiva della stampa (di sinistra? Quale?).
Non sorprende certo questa presa di posizione, del resto tre anni fa le cause della crisi erano secondo Silvio Berlusconi, puramente di natura psicologica. Per rafforzare la sua tesi e silenziare tali voci, il presidente del consiglio aveva suggerito alle aziende di non acquistare spazi pubblicitari dalla RAI e da quegli organi di comunicazione che si ostinavano ancora a dire che il mondo e l'Italia erano davanti ad una crisi economica paragonabile a quella del 1929.
Senza approfondire ulteriormente questa abnorme dichiarazione, ulteriore esempio dell'anomalia politica italiana e dello scandaloso conflitto d'interesse del premier, proviamo ad analizzare alcuni numeri:
La spesa pubblica nel nostro paese, pesa il 52% della ricchezza prodotta ogni anno; i tedeschi spendono il 35%. Nel nostro paese, meno dell'1% del PIL viene speso in ricerca e sviluppo ed innovazione mentre in paesi come Svezia, Finlandia, Giappone, Corea del Sud l'investimento supera il 3%.
Negli ultimi 17 anni Silvio Berlusconi è stato presidente del consiglio per tre volte. Negli ultimi 10 anni ha governato per otto. Ma è mai possibile che le responsabilità della crisi e del declino del nostro paese siano da addebitare sempre ad altri?
Adolf Hitler, quando l’esercito russo nell’aprile del 1945 stava radendo al suolo Berlino e la Germania stava collassando su se stessa, ebbe l’arroganza di dire che quello che stava succedendo era tutta colpa dell’esercito/popolo tedesco che non aveva saputo combattere con determinazione (povero popolo).
Per capire il presente, non bisognerebbe mai dimenticare il passato.
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