Secondo Nicolò Ghedini, le intercettazioni telefoniche che testimoniano il tentativo del premier di "azzittire" le trasmissioni scomode e pilotare le informazioni del TG1, non hanno alcuna rilevanza penale.
Il ragionamento del legale-deputato-legislatore personale del cavaliere, non fa una grinza. Così come non avevano alcuna rilevanza penale le frequentazioni del premier con "escort" a palazzo grazioli. Andare a mignotte, fino a prova contraria, non è reato in questo paese.
Quello che dimentica Ghedini è che politicamente questi fatti hanno una rilevanza devastante. Nel caso delle escort, il presidente del consiglio ha più volte mentito a reti unificate, inoltre quei comportamenti immorali sono contro i principi della chiesa ed i valori della famiglia tanto sbandierati dalla coalizione di centro destra. In merito alle manipolazioni delle informazioni, esse minano alla base la democrazia nel nostro paese ed è ormai evidente come il controllo dei media da parte del cavaliere, abbia influenzato l'opinione e le scelte degli elettori.
In questi giorni, ignorando o facendo finta di ... la par condicio e le restrizioni fortunatamente smontate dal TAR, Berlusconi ha utilizzato le sue reti e la televisione pubblica, per sciolinare senza alcun contraddittorio, le sue personalissime verità sul pasticcio della presentazione delle liste del PDL nel Lazio, teorie smentite ormai perfino dai suoi più stretti collaboratori.
Mentire mentire anche contro l'evidenza dei fatti, abbiamo più volte visto questo film negli ultimi 15 anni.
Tornando alla questione in oggetto, chiedere di censurare politici o trasmissioni di approfondimento, in modo da spegnere qualsiasi voce contraria sui media nazionali, dimostra quale sia il concetto della "libertà" e della democrazia di Silvio Berlusconi. Ancora una volta più che la forma (la rilevanza penale) conta la sostanza (il significato politico di tali gesti).
Speriamo che gli italiani, soprattutto quelli che in buona fede hanno dato fiducia al cavaliere, se ne accorgano decidendo di mandare un chiaro messaggio al premier nella prossima tornata elettorale.
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