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sabato 1 maggio 2010

La risonanza, la musica e la voce di Dio ...

In natura tutti i sistemi reagiscono in modo diverso quando sono forzati ad "oscillare" e ad una certa frequenza, l'ampiezza delle loro oscillazioni ha un massimo.

Quando si verifica questa condizione fisica, si dice che il corpo è in condizione di risonanza.

Tutti noi abbiamo potuto sperimentare il fenomeno della risonanza. Da piccoli seduti su un'altalena, avremo sicuramente notato che spingendo con una certa periodicità, a parità di sforzo, l'ampiezza dell'oscillazione diventava più ampia.

La risonanza acustica è il fenomeno di amplificazione delle onde sonore che caratterizza i risuonatori ed è un principio su cui si basa il funzionamento di quasi tutti gli strumenti musicali.

La musica mi da lo spunto per riflettere sul fenomeno della risonanza non tanto in merito agli aspetti legati alle leggi della fisica, ma a qualcosa che mi lascia sempre perplesso ed a volte mi commuove.

Quante volte nella vita si vivono esperienze che fanno risuonare i nostri cuori, regalandoci emozioni diverse, incredibilmente profonde ed intense. Come un diapason che oscilla ad una frequenza di 440 Hertz, la nostra attenzione diventa massima ascoltando della buona musica. Sia questa un'aria di Bach, una canzone dei Pink Floyd o un'esecuzione con la chitarra classica di uno dei capolavori di Tom Jobim.

Parlando del principio di indeterminazione di Heinseberg che rappresentò una delle chiavi di volta della meccanica quantistica, Albert Einstein disse: "Non credo che Dio abbia scelto di giocare a dadi con l'universo".

Einstein aveva torto, ma forse non del tutto. Si rimane stupefatti dalla meravigliosa complessità della natura e siamo ben lungi dall'aver scoperto tutte le leggi dell'universo ed i segreti che stanno dietro al più grande miracolo della creazione, la vita.

Con 7 note musicali le combinazioni possibili sono pressoché infinite, ma solo con alcune di esse: la buona musica, Dio pare aprire un dialogo diretto con i nostri cuori, facendoli oscillare e dandoci l'illusione, per un attimo, di poter ascoltare la sua voce.

2 commenti:

zzz ha detto...

Bello!

Harold Fisher ha detto...

Thoughtful blog, thanks for sharing.