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martedì 23 giugno 2009

Cosa farò da grande ...

Qualche anno fa durante un colloquio di lavoro mi fu chiesto, lei cosa vuole fare da grande?

Insieme alle domande a piacere di accademica memoria, questa è in assoluto la peggiore che qualcuno possa farmi ...

Ero imbarazzato ed ammisi onestamente che, essendo un generalista con esperienze cross funzionali, non avevo certezze ma soltanto la voglia di impegnarmi con passione ed amore in tutto quello che avrei fatto.

Male, molto male fu il suo commento ...

Scusi gli dissi, ma lei alla mia età cosa avrebbe risposto?

Semplice mio caro "da grande vorrei fare l'imperatore del mondo" ...

Questa risposta fu per me fattore di consolazione quando mi comunicarono di avere scelto un altro candidato.

A bando di equivoci, l'intervistatore non era Silvio Berlusconi ma un manager della mia azienda che sarebbe finito presto in disgrazia ...

Quella domanda però mi tormenta da sempre, alla soglia dei 40 anni, di certezze per il futuro ne ho ancora poche.

Un libro che mi ha aiutato a costruire una risposta è "The Seven Habits of Highly Effective People", una vera pietra miliare della letteratura manageriale scritto da Stephen R. Covey, la cui edizione italiana è pubblicata da Franco Angeli editore.

Stephen Covey suggerisce innanzitutto di creare una missione per la nostra vita e perseguirla con tutte le nostre forze.

A questa missione ho fatto riferimento nel primo post di questo blog che riformulata suona più o meno così:

Rendere un luogo migliore il mondo sia per i miei cari che per il mio prossimo

Belle parole ma come possiamo rendere il mondo un posto migliore?

Siamo delle persone piccole, senza alcuna rilevanza. Abbiamo responsabilità quotidiane, il mutuo da pagare, la famiglia, il lavoro, quanto tempo ci rimane per poter fare qualcosa che possa dare davvero un senso alla nostra vita e fare la differenza per il nostro prossimo?

Non sono arrivato ancora a nessuna conclusione, ma incominciano a materializzarsi alcune proto idee che vorrei condividere con i miei pochi lettori.

Noi facciamo parte di quel 25% della popolazione mondiale che consuma l'86% di tutti i beni e servizi. Onestamente definire poco sostenibile questo "habit", per dirla alla Covey, mi pare un eufemismo.

Io non ho la stoffa dell'eroe né del santo, ma so che parte del mio reddito, il mio tempo libero e le mie esperienze, possono fare la differenza per qualcuno.

Ciò che mi consola è che a questa conclusione, siano giunti molti miei coetanei che piuttosto che lamentarsi scrivendo sulle pagine di un blog, si sono rimboccati le maniche agendo e costruendo qualcosa di concreto, come ad esempio alcune organizzazioni no profit.

Lo scenario delle ONLUS è vasto ma vorrei citarne alcune che conosco meglio come Cesvi e Progetti nel Mondo.

Cesvi (cooperazione e sviluppo) opera con la convinzione che l'aiuto alle popolazioni diseredate a causa del sottosviluppo, o più sfortunate a causa di guerre, calamità naturali e disastri ambientali, non dia sollievo solo a chi soffre, ma contribuisca anche al benessere di tutti noi sul pianeta, "casa comune" da preservare per le future generazioni.

Il suo modello di "business" tende a coinvolgere un target di donatori più giovani (notoriamente più egoisti) creando una sorta di gioco a perdere: scommetti che ci arriviamo?

Progetti nel mondo è nata nel 1966 a Roma come emanazione del Ceial (ora Cum, Centro unitario missionario). Allora l'obiettivo era offrire una rete d’appoggio ai volontari laici già impegnati singolarmente in America Latina e favorire in Italia la solidarietà con i popoli latinoamericani. Oggi la loro presenza è quasi globale, includendo progetti anche in Africa ed Europa.

Senza andare troppo lontano, cosa dire di quelle associazioni di volontariato senza scopo di lucro che forniscono assistenza ai malati oncologici in fase terminale, a domicilio e gratuitamente, come l'A.N.D.A.F. di Catania. Personalmente sarò sempre riconoscente a quegli angeli che tanto hanno aiutato la mia famiglia ad affrontare la dipartita del mio caro papà lo scorso Marzo.

Cosa farò da grande? Ancora non lo so, quel che è certo è che ci sono tante cose che potrebbero dare un senso alla mia vita aiutandomi ad attuare la mia missione ...

Stay tuned !!!

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