Nell’autunno del 2004 ero da poco diventato responsabile di un programma di formazione per Top Managers in Nokia e nel primo modulo della mia prima edizione come facilitatore e PM, tra la lista degli speakers invitati, compariva l’amministratore delegato e presidente della divisione Mobile Phone, il Dottor Matti Alahuhta.
Un giorno alle sette del mattino ricevetti una telefonata dalla sua assistente che mi chiese se ero disponibile a parlare con Matti. Non feci ovviamente il prezioso e da li a poco mi chiamò il presidente di Nokia Mobile Phone.
Matti senza giri di parole mi disse che la sua partecipazione al corso non poteva essere confermata, sarebbe stato poco opportuno intervenire e ci teneva a spiegarmi personalmente le sue ragioni. Tra poche settimane avrebbe lasciato l’azienda che aveva contribuito a portare al successo avendo sponsorizzato in prima persona la scelta di puntare sulla telefonia mobile, per andare a ricoprire il ruolo di CEO in Kone (ruolo che ricopre tuttora). Mi chiese sinceramente scusa e mi suggerì delle persone che avrebbero potuto sostituire il suo intervento.
Ammetto di essere rimasto molto colpito (e positivamente) da quella telefonata. Il numero due di Nokia che chiamava un anonimo manager per chiedergli scusa e spiegargli in dettaglio le ragioni della sua mancata partecipazione ad un corso per promettenti talenti dell’azienda.
Quello non fu l’unico episodio del genere. In diverse occasioni i leaders più importanti dell’azienda mi chiesero con molta umiltà di essere aiutati a focalizzare il loro intervento durante quei programmi di formazione e non esitarono a scusarsi quando per motivi assolutamente giustificabili, il loro intervento non poteva essere realizzato secondo i piani originari o doveva essere cancellato per ragioni di causa maggiore.
Ho letto un articolo interessante su Forbes in cui l’autrice Erika Andersen spiega come questo tipo di atteggiamento sia tipico dei leaders più coraggiosi: Mai cercare scuse ma semplicemente ed in prima persona dire “mi dispiace” quando si sbaglia.
Per assumersi le proprie responsabilità ci vuole umiltà e coraggio !
Il coraggio di un leader è una delle peculiarità chiave per essere accettati e seguiti dai propri collaboratori. Il coraggio risulta poi contagioso, perché a comportamenti simili saranno poi portati questi ultimi generando così un sano shift culturale che contribuirà a creare una straordinaria cultura manageriale a tutti i livelli dell’azienda.
Il mito del Leader infallibile fortunatamente non regge più, il coraggio e l’umiltà sono oggi tra gli ingredienti chiave per una leadeship efficace.