Pagine

venerdì 24 ottobre 2008

Caro Dottor Tony Zermo ...

Da Zermoposta: in un momento difficile per la città, la domanda torna di attualità, soprattutto se riferita ai giovani: troppi vivono alla giornata, altri vanno via in cerca di miglior fortuna. Ma meglio mangiare pane e olive della propria terra che lavorare fuori, dove si sarà sempre «emigrati»

Io amo Catania e sarei stato disposto anche a mangiare pane ed olive pur di rimanere nella mia terra. Il problema è che se non tengo la schiena dritta il mangiare non riesce ad andare giù.

Mi scusi per la domanda aggressiva e polemica Dottor Zermo, ma come ha fatto lei a deglutire in tutti questi anni?

Mi spiace non mostrare alcuna benevolenza nei suoi confronti, niente di personale per carità, ma questa sua riflessione mi pare, a pensar bene tardiva, a pensar male piena di tanta ipocrisia.

Il suo stile di giornalista, a mio modesto parere, è degno dei peggiori lacché che questa terra disgraziata ha sfornato negli anni. Non cito il caso Fava, troppo semplice e lontano nel tempo, mi limito invece a menzionare un episodio più recente: quella trasmissione televisiva, su Sicilia Channel, il giorno della condanna a primo grado dell'ex governatore della regione Sicilia. Lei ed i suoi colleghi, incoraggiavano con affetto il senatore Cuffaro ad andare avanti (cioé a non dimettersi), suggerendogli inoltre di non sbagliare più perché avrebbe avuto, da quel momento in poi, gli occhi addosso di tutti i media. Giornalismo d'assalto non c'é che dire ...

Leggere i suoi articoli, quelle poche volte che ne trovo il coraggio, mi suscita sempre un senso di rabbia e vari attacchi di ulcera ... quanto talento sprecato ...

Chiarisco, lei come giornalista aveva ed ha qualche responsabilità in più dei suoi concittadini "silenziosi". Lei avrebbe dovuto aiutarci a conoscere la verità, denunciare ed indagare, chiedere e pretendere risposte, piuttosto che fare da cassa di risonanza a quei politici che amano solo ciò che produce loro, qualche bieco interesse.

Attenzione, lo so che molti, me compreso, gli hanno citati come cause primarie del disastro che ha colpito la nostra amata Catania. Ma è bene ricordare che questi signori non vengono da Marte, ma sono stati scelti dai catanesi e temo ne rappresentino pienamente le presunte "qualità".

Leggevo su un libro che consiglio ad ogni manager (Hot Spots di Lynda Gratton) che solo le aziende in cui si crea uno spirito collaborativo, riescono ad eccellere in maniera duratura nel tempo. Mentre Aristotele parlava di due qualità necessarie: l'eccellenza morale e quella intellettuale.

Sperando di essere smentito presto, non posso escludere che lei eccelle nella seconda qualità aristotelica, ma mi permetta di esternare qualche dubbio sulla prima.

Cordialmente

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Però le assicuro che il dott. Zermo è un grande giocatore di black jack. Per questo vuole il casinò!

Unknown ha detto...

il casinò un'altra genialata ... di cosa nostra !!!

io ormai quando mi si chiede di prendere posizione (es. sul ponte) cerco di capire l'opinione dei vari Cuffaro/Lombardo (e quindi Zermo) e senza saper né leggere né scrivere, per essere certo di non schierarmi dalla parte dei mafiosi, sposo esattamente la tesi opposta ...